• 19 Maggio 2024 02:05

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Pesca, il Distretto della pesca chiede accordo transfrontaliero con Malta

I sequestri ai danni dei pescherecci siciliani da parte delle autorità marittime maltesi al centro di un incontro tra il presidente del Distretto produttivo della Pesca, Giovanni Tumbiolo (insieme al dirigente nazionale della Federcoopesca, Gilberto Ferrari, e ai dirigenti regionali, Nino Accetta ed Attilio Nardo) e il ministro della Pesca della Repubblica di Malta, Roderick Galdes, alla presenza del direttore Generale del Dipartimento della Pesca, dott.ssa Andreina Fenech Farrugia. La Repubblica di  Malta da alcuni anni ha istituito una zona di protezione di pesca tra le 12 e le 25 miglia nautiche dalla costa; non si tratta di acque territoriali maltesi, bensì di uno spazio acqueo oggetto di una gestione speciale, in virtù dell’articolo 21 dell’atto di adesione di Malta all’Unione europea, che ha consentito di modificare alcuni regolamenti sulla pesca, tra cui il Regolamento sul Mediterraneo, al fine di adottare le misure di conservazione necessarie per le acque intorno a questo Stato. Per i pescherecci siciliani in particolare queste limitazioni costituiscano un serio problema soprattutto perché il limite delle 25 miglia è molto prossimo in alcuni punti al limite delle acque territoriali italiane.  L’incontro con il Ministro Galdes è avvenuto con l’assistenza dell’Ambasciata d’Italia a Malta e si è svolto in un clima molto cordiale e propositivo.  Tra le soluzioni principali alla questione, è stata prospettata un’attività di cooperazione transfrontaliera fra le due marinerie, maltese e siciliana, e nei campi di ricerca e innovazione finalizzata alla tutela e valorizzazione del patrimonio ittico e dell’ambiente marino secondo i principi della “blue economy”, la filosofia produttiva  propugnata in questi anni dal Distretto della Pesca siciliano e dalle Associazioni professionali e sindacali siciliane.