• 9 Dicembre 2024 10:45

Seareporter.it

Quotidiano specializzato in politica dei trasporti marittimi

Si è conclusa la campagna di solidarietà 2023 di Nave Italia

Il brigantino dei fragili si prepara per la nuova stagione

Genova – “Come faccio a tenere dentro al cuore, per sempre, quello che ho provato in questi giorni?” Martina 15 anni; “Qui tutte le emozioni più belle e divertenti sono state all’ordine del giorno” Noah e Gabriele 10 anni; “E’ così che dovrebbe essere a scuola, nessuno che ti giudica, nessuno che ti fa sentire un’incapace” Giovanna 17 anni. Queste alcune delle testimonianze lasciate dai “marinai speciali”, sul diario di bordo di Nave Italia al termine della loro avventura sul brigantino solidale.

Dopo 2.448 miglia e 1779 ore trascorse in mare, si è conclusa sabato 21 ottobre la campagna di solidarietà 2023 di Nave Italia, il brigantino a vele più grande del mondo proprietà di Fondazione Tender To Nave Italia e battente bandiera della Marina Militare. Le campagne sono svolte a favore di ragazzi e adulti con disabilità cognitive, deficit sensoriali, malattie genetiche, disagio psichico e sociale. Quest’anno l’iniziativa ha meritato l’adesione del Presidente della Repubblica.

Poste Italiane ha inoltre dedicato un francobollo in tiratura speciale in concomitanza dei 30 anni dal varo della nave.

Salpata dal porto di La Spezia il 18 aprile scorso, dopo aver toccato, in circa 6 mesi di navigazione, i porti italiani di Genova, Savona, Livorno, Civitavecchia, Olbia e Cagliari, Nave Italia ha portato a bordo 23 traassociazioni ed enti no profit del terzo settore provenienti da tutta Italia e una dal Sudafrica, per un totale di 247 partecipanti e 108 accompagnatori.

Nel corso della campagna, sono stati ospitati enti diversi, tutti affiancati dal personale della Fondazione che ne cura i progetti, dalla genesi alla realizzazione. A bordo si vive e si opera fianco a fianco, attorniati dal mare e dal vento. Tutti, indistintamente, ciascuno con un ruolo preciso, marinai, ragazzi, accompagnatori. Si diventa tutti parte di uno stesso equipaggio, senza distinzioni tra chi sale a bordo per una settimana e chi ne fa parte in pianta stabile. Questo, e l’esposizione dei beneficiari a stimoli emotivamente molto forti, sempre in una cornice di massima sicurezza, è il segreto del “metodo Nave Italia” che, sotto la guida del personale scientifico della Fondazione e dell’equipaggio della Marina Militare, si è rivelato particolarmente efficace nel consentire a piccoli gruppi di persone in difficoltà di mettersi alla prova e sfruttare a pieno le proprie potenzialità, superando tutti quei pregiudizi che li accompagnano nella quotidianità.

“ Ci siamo sentiti dire – afferma il Direttore Scientifico Paolo Cornaglia Ferraris – “ Impossibile che un non vedente possa navigare su un veliero senza correre rischi”. “Irragionevole che un autistico sia improvvisamente inserito in spazi nuovi con persone che non conosce”. “Un ragazzo con grave epilessia non può nuotare in acqua alta”. “Un ultraottantenne con diagnosi di demenza senile non può adattrsi a cabine piccole e scale ripide”. Buon senso – dicono – pregiudizi ragionevoli, largamente condivisi. Eppure, da 16 anni persone che vivono disabilità e disagio salgono su Nave Italia per ritrovare energie personali nascoste, liberarsi di preconcetti, uscire dalla prigione in cui vivono a causa del pregiudizio sociale. Chi pensava si trattasse di un sogno, s’è stupito di come la nostra squadra di psicologi, educatori, medici e pedagogisti, uniti ad un formidabile equipaggio di professionisti della Marina Militare Italiana, riuscisse ad offrire a tutti la libertà di una straordinaria avventura sul mare. Uno strumento unico, un metodo riabilitativo collaudato da anni di esperienza e provata efficacia: un brigantino è diventato il luogo dove il “Metodo Nave Italia” rivela la propria forza, per la sua capacità di porre ogni persona di fronte ad un “cambio di rotta”. Non saranno mai più prigionieri del proprio disagio. Salendo a bordo, vivono un’avventura emozionante, coinvolgente, gioiosa, che li conduce ad una vita diversa da quella precedente, segnata da limiti che troppi credevano invalicabili”.

Tra i progetti che si sono susseguiti a bordo si segnala: a maggio “Il viaggio di ESPRIMO” promosso dall’Università̀degli Studi di Verona – Dipartimento di Neuroscienze, Biomedicina e Movimento, rivolto a pazienti affetti da sclerosi multipla di età̀ compresa tra i 18 e i 45 anni e “GIRO DI BOA 2, Viaggio nell’immaginario”, proposto da ETS – Associazione Gemme Dormienti di Roma e destinato a 10 giovani pazienti che, a causa di terapie particolarmente aggressive, combattono contro l’impossibilità di avere figli. A giugno tra i cinque progetti imbarcati si cita “È tempo di salpare 2”, promosso da AGOP – Associazione Genitori Oncologia Pediatrica, che ha coinvolto pazienti tra i 12 e i 18 anni affetti da patologie onco-ematologiche seguiti presso l’UOSD di Oncologia Pediatrica e Neurochirurgia Infantile della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma e il Centro di Proton Terapia di Trento; tra giugno e luglio, è stata la volta di “Academy to Italy!” progetto promosso da Il Royal Cape Yacht Club Sailing Academy di Città del Capo, con l’intento di avvicinare al mondo della vela studenti sudafricani di età compresa tra i 15 e i 23 anni, provenienti da comunità̀povere ed emarginate a causa delle conseguenze storiche dell’apartheid del paese. Nel mese di luglio altre quattro associazioni sono salite a bordo con altrettanti progetti: in Sardegna il progetto “Diabete in navigazione: come la tecnologia può aiutare”, proposto dalle associazioni Diabete Zero ODV e JANASDIA ha visto la partecipazione straordinaria del Team di Luna Rossa, in cui un gruppo di diabetici tipo 1 insulino dipendenti, supportato da un team specialistico, ha affrontato la sfida di conciliare le tempistiche imposte dalla malattia con quelle della vita di bordo; sempre a luglio si segnala la seconda edizione de “La Nave dei Segni”, promosso dalla Fondazione La Casa delle Luci di Roma e rivolto a giovani tra i 20 e i 40 anni con disabilità che impediscono loro di esprimersi verbalmente e “Vela D’A-mare”, un laboratorio itinerante di arte contemporanea rivolto a ragazzi e bambini affetti da Esostosi Multiple e Morbo di Ollier, due malattie rare che ne limitano l’autonomia motoria.

La prima settimana di agosto è stata dedicata ai pazienti del Dipartimento di Oncoematologia dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma con il progetto “A gonfie vele contro il cancro”; a settembre è stata la volta di “Seastyle”, il progetto musicale rivolto soggetti con bisogni educativi speciali (BES), con disabilità certificata o studenti in possesso di buone competenze specifiche di carattere artistico espressivo; da segnalare anche il progetto “Viaggio e Benessere nell’anziano fragile” promosso dall’Università degli Studi di Bergamo e l’Associazione Insieme a te, al secondo imbarco su Nave Italia, che intende valutare l’efficacia degli approcci educativo-esperienziali del viaggio, nelle persone anziane ed affette da demenza.

La stagione si è conclusa con i tre progetti di ottobre: “Navigare a Vista”, promosso dall’Istituto d’Istruzione Superiore Giovanni XXIII di Salerno, rivolto ad alunni del biennio di età compresa fra i 14 e i 16 anni con difficoltà di riadattamento alla vita scolastica; “Marinai con gli occhi stella 8 – integrazione tra Williams/Fratelli, Junior e Senior”, promosso dall’Associazione Italiana Sindrome di Williams ONLUS di Roma e rivolto ai giovani tra i 10 e i 40 anni, che pone attenzione anche alle esigenze dei fratelli di ragazzi affetti da Sindrome di Williams; per chiudere con il progetto “Autonomi” proposto dalla fondazione “il domani dell’autismo” di La Spezia, rivolto a giovani di età compresa tra i 16 e i 40 anni con disturbo dello spettro autistico, con l’obiettivo di accompagnarli in un percorso finalizzato all’indipendenza.

Nave Italia si sta già preparando anche per la nuova stagione solidale 2024. Si chiuderanno infatti il 23 di ottobre le iscrizioni per la presentazione dei progetti da parte di tutte le associazioni e gli enti interessati a sperimentare il metodo Nave Italia. Gli enti preiscritti avranno tempo fino al 18 dicembre per perfezionare il progetto. A partire da gennaio 2024 la Fondazione Tender To Nave Italia procederà al vaglio dei progetti candidati, gli enti selezionati inizieranno a collaborare con lo staff e ad essere formati per potersi preparare al meglio in vista delle partenze previste nella stagione 2024.

Si tratta di una grande opportunità per tutte quelle realtà – enti non profit, scuole, ospedali, ma anche servizi sociali, aziende pubbliche o private – che promuovano azioni inclusive vero i propri beneficiari e le loro famiglie e che, grazie alla Fondazione Tender to Nave Italia, possono offrire loro l’esperienza di vivere un’esperienza educativa e formativa a stretto contatto con l’equipaggio della Marina Militare e lo staff della Fondazione.