di Fernando Alessandro Cerri – Vivere a Foggia in questo momento significa trovarsi in mezzo a una grande confusione politica.
Da cittadino, sento come se la nostra città stesse cercando di rialzarsi dopo anni difficili, ma inciampasse continuamente tra annunci, polemiche e lotte interne.
In Comune: tante parole, pochi cambiamenti visibili
Da quando è stata eletta la sindaca Maria Aida-Tatiana Episcopo, molti di noi si aspettavano una ventata di aria nuova. Era il momento di ricostruire, di ridare fiducia a una città che ha conosciuto commissariamenti e scandali. Eppure, camminando per le strade o parlando con i commercianti, sento più delusione che entusiasmo.
Fratelli d’Italia, che pure ha contribuito in passato al risanamento del bilancio, oggi accusa la giunta di non avere una visione concreta. In effetti, al di là del Piano Triennale delle Opere Pubbliche e qualche intervento spot, la sensazione è che si stia navigando a vista.
Certo, gli sforzi per rafforzare la macchina comunale e assumere nuovo personale sono importanti, ma qui si vogliono vedere risultati tangibili: strade curate, trasporti efficienti, spazi pubblici vivi.
Scontri in provincia
Il problema è che, mentre i politici si scontrano, i problemi reali – quelli che riguardano scuole, strade provinciali, servizi – restano irrisolti. E noi cittadini siamo stanchi di assistere a questi teatrini.
La politica foggiana, oggi, somiglia a una casa che ha subito un terremoto: ci sono ancora le fondamenta, ma i piani superiori scricchiolano. E servono ingegneri veri – politici onesti, capaci e con visione – per rimettere tutto in piedi.
La sfida è tornare a credere che Foggia possa davvero cambiare, ma servono gesti concreti, scelte coraggiose e, soprattutto, una politica che ascolti davvero chi vive ogni giorno questa città.
Per ora, restiamo qui. In attesa. Sperando che qualcuno, prima o poi, ci dia finalmente una direzione chiara