• 13 Novembre 2024 06:24

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Consultazione ipotesi rinnovo CCNL porti, USB: i conti non tornano     

A USB Mare e Porti è stato rifiutato di poter partecipare al tavolo di rinnovo contrattuale del CCNL dei porti nonostante avessimo la rappresentanza prevista dalle LORO regole, le quali però vengono interpretate e violentate tutte le volte che serve, da parte dei padroni e dei sindacati confederali (CGIL, CISL, UIL), pur di mantenere l’egemonia del tavolo a tutti i costi, come accaduto nel caso delle RSU di PSA.
Un’egemonia che porta sempre meno bene ai portuali italiani, considerato il declino del lavoro nel nostro Paese e il risultato del rinnovo del CCNL porti sottoscritta da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti che è stata sottoposta alle votazioni dei lavoratori e lavoratrici interessati fino ad oggi.
USB si è limitata a spiegare quali fossero le REALI CIFRE NETTE destinate ad aumentare la busta paga di un portuale per i prossimi 3 (tre) anni, qual è la differenza con la perdita del potere di acquisto a causa dell’inflazione reale che in questi anni di guerra invece stanno pesando sulla spesa e sulle bollette, i soldi invece destinati al welfare oltre ai due passaggi normativi peggiorativi rispetto la malattia e le ferie.
Tutto questo senza peraltro forzare la mano con proclami o strumentalizzazioni, semplicemente fornendo una chiave di lettura rispetto al contratto su cui i portuali sarebbero stati chiamati ad esprimere il loro voto.
A Genova, ovvero l’unico porto dove i verbali sono stati resi pubblici il risultato delle 15 aziende coinvolte: su 2035 lavoratori aventi diritto, hanno votato 1437 lavoratori (il 70,61% degli a.d.) e 922 (64,16%) si sono espressi contrari all’ipotesi di accordo, bocciandolo clamorosamente.
A Trieste non ci sono dati ufficiali delle singole aziende ma è stato pubblicato solo dato cumulativo dei porti di Trieste e Monfalcone dove ha prevalso il SI al contratto, ma le notizie da Trieste riportano l’affermazione del NO nelle più grandi aziende Adriafer, TMT e ALPT.
A Livorno non è stata fatta votare la compagnia ALP ex art.17 con le RSU che hanno convocato votazioni autonome che stanno certificando il NO al CCNL a larga maggioranza. In Terminal Darsena Toscana (TDT), 7 lavoratori su 8 si sono astenuti dal voto e in altre aziende l’affluenza è stata molto bassa, anche se in questi casi prevale il SI.
Al porto di Gioia Tauro e Palermo non risulta esserci stata alcuna votazione.
A questo momento mancano i dati dai porti di Venezia, Ravenna, La Spezia, Savona, Civitavecchia, Salerno, Napoli, Gioia Tauro.
Intanto, quello che emerge è una consultazione illegittima nella discussione del CCNL la cui applicazione RIGUARDA TUTTI I LAVORATORI PORTUALI e dovrebbe essere votata da tutti e tutte. Questa operazione è stata portata avanti senza un metodo comune e in alcuni casi senza neanche una votazione ufficiale, come nel caso di assemblee non chiamate, di assemblee chiamate senza verifica dei numeri, di votazioni senza quorum e altre amenità del genere.
In ogni caso, emerge netto un vasto dissenso contro questa ipotesi di contratto nazionale, che manifesta insoddisfazione in particolare per il dato economico di un accordo calato dall’alto.
Non ci illudiamo che le OO/SS firmatarie trovino il coraggio e la decenza di riflettere su un dato di questa portata e siamo certi che l’ipotesi di CCNL verrà ritenuta approvata nella peggiore tradizione sindacale di questo Paese.
Per questo motivo, il Coordinamento dei Porti di USB, dopo aver aspettato il responso dei lavoratori, assume l’iniziativa perché questo dissenso deve avere una prospettiva che porti a condizioni di lavoro migliori sulle banchine e impedisca il declino della portualità italiana.
Di certo, non sarebbe accettabile che i delegati e i dirigenti di quei sindacati che hanno sottoscritto l’ipotesi di rinnovo contrattuale, molti dei quali vista la malaparata sono corsi a dire di votare NO, si ricandidino di nuovo a gestire un dissenso che è contro l’operato delle proprie sigle sindacali.
A breve saranno individuate date per le assemblee a Genova, Trieste e Livorno