• 20 Aprile 2024 05:09

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Yara, torna a navigare lo Sciarrelli “perduto”

Yara è tornata. Dopo oltre 40 anni di assenza dalle coste italiane, praticamente sconosciuto agli appassionati, questo splendido yacht a vela in legno lungo 15 metri, da sempre appartenuto a una stessa famiglia, è tornato a navigare in alto Adriatico. La barca, varata nel 1977 dal Cantiere veneto Crosato, è stata disegnata dal triestino Carlo Sciarrelli, il Maestro della progettazione di scafi classici scomparso nel 2006.

Yara  è uno sloop Marconi in legno lungo 15,25 metri, varato nel 1977 presso il cantiere Piero Crosato, all’epoca insediato a Jesolo, in provincia di Venezia. La “gestazione” di Yara ha inizio nel 1967, quando Adriano Trevisiol, imprenditore milanese, commissiona l’embrione del progetto ad un giovane Carlo Sciarrelli, lo yacht designer triestino scomparso nel 2006 all’età di 72 anni destinato a diventare il più apprezzato e importante disegnatore di scafi in legno dalle linee classiche. La famiglia non ha tradizioni nautiche e sembra che Trevisiol abbia inizialmente intrapreso questa avventura a “insaputa” dei propri congiunti. Solo cinque anni più tardi avverrà l’approccio alla vela a bordo di un Tortuga 27, acquistato e ormeggiato tra Chiavari a Portofino. Il “test nautico” è positivo e l’imprenditore programma una serie di trasferte da Milano, dove risiedeva, a Trieste per incontrare Sciarrelli e dibattere, pare animatamente, su come sarebbe dovuta essere la barca. Nel 1975 il progetto provvisorio diventa definitivo e, una volta contrassegnato con il numero 71, il 26 febbraio 1976 viene siglato il contratto di costruzione con il cantiere Piero Crosato di Jesolo, in provincia di Venezia. La costruzione prosegue fino all’estate del 1977, momento del varoFederico Lenardon, maestro d’ascia e progettista del cantiere Alto Adriatico Custom, anche unico allievo ammesso al tavolo di Sciarrelli, descrive così questo progetto: “ … una fuga inconsapevole in avanti del grande Maestro per staccarsi dalle imposizioni delle regole IOR che si stavano sviluppando in quel periodo”.

Oggi, dopo essere appartenuta per 45 anni ad una stessa famiglia, Yara potrebbe essere ceduta ad un nuovo appassionato velista che apprezzerebbe e valorizzerebbe uno dei progetti classici più datati del Maestro Sciarrelli, con la certezza che non passerebbe inosservata in occasione dei raduni di barche d’epoca ai quali potrebbe partecipare (scrivere a contatti@yara-sciarrelli.it).

A testimonianza di quanto sia importante Yara all’interno della famiglia è stato ideato un sito internet interamente dedicato che racconta la storia della barca con foto originali dell’epoca, che mostra il restauro dettagliato e contiene inoltre i disegni tecnici originali fino alla descrizione con immagini e video di come si trova attualmente. Sicuramente un supporto efficace e non usuale per la presentazione della barca.