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Turismo, “con covid extralberghiero Firenze ha perso 100mln”

Diredazione City

Ott 13, 2021

Firenze, 13 ottobre 2021 – E’ pari a circa 44 milioni di euro il fatturato del turismo extralberghiero registrato nella città di Firenze da gennaio ad agosto 2021. Un dato ancora in negativo rispetto al 2020, quando il fatturato era di quasi 58 milioni, e soprattutto guardando al 2019, prima della pandemia da Covid 19, quando il fatturato del comparto fiorentino superava i 140 milioni di euro. I dati emergono dall’ultima analisi Otex, primo osservatorio sul turismo residenziale extralberghiero in Italia promosso dall’associazione Property Managers Italia. 

Le perdite del turismo a Firenze rispetto al 2019 sono pari al 78,5% a giugno, al 56,7% a luglio e al 36,3% ad agosto. In positivo invece la differenza percentuale dei tre mesi estivi paragonati al 2020: a giugno 2021 il comparto registra un +2,2% rispetto all’anno precedente; dato che sale nei mesi successivi. A luglio 2021 +48% e ad agosto +56%.

Marco Nicosia data analyst di Otex e fondatore di Full price sottolinea che “Firenze come le principali città d’arte in Italia hanno sofferto più delle mete marittime. Per il capoluogo toscano le perdite con il 2019 sono drammatiche, mentre si riducono fortemente a confronto con lo scorso anno. La parte iniziale del 2021 ha inciso e incide ancora duramente sulla situazione attuale, vedremo il prossimo trimestre se sarà possibile chiudere l’anno in positivo almeno rispetto al 2020”.

“Il comparto turistico extralberghiero è ancora molto lontano dai livelli pre Covid – dice Stefano Bettanin, presidente di Property Managers Italia, Ceo di Rentopolis e Shomy Tech – anche se in alcuni casi l’estate dal 2021 ha spinto la domanda di appartamenti fortemente al rialzo e quindi anche il fatturato delle aziende. Nei prossimi mesi sarà cruciale portare avanti il nostro lavoro senza più interruzioni e chiusure causate dalla pandemia, che mi sembra sia finalmente sotto controllo grazie ai vaccini, per capire se riusciremo a chiudere l’anno almeno in linea con il 2020, o, dove possibile, anche in crescita. Il prossimo anno poi l’obiettivo sarà quello di tornare ai livelli pre crisi puntando sulla voglia di viaggiare delle persone. Per farlo però è necessario avere regole chiare sugli spostamenti, anche degli stranieri, perché sono una componente fondamentale per il nostro comparto dal nord al sud dell’Italia”.