• 28 Marzo 2024 21:27

Superare i localismi e fare sistema per rilanciare l’economia del mare

Parte  la prima sessione del Blue Economy Summit 2020

Il vicesindaco Stefano Balleari ha aperto i lavori del Blue Economy Summit, la manifestazione organizzata Comune di Genova e dall’Associazione Genova Smart City, ricordando il ruolo stategico di Genova, pimo porto del Mediterraneo, per tutte le attività marittime e la grande e secolare storia della città e del suo scalo.

“Con questa edizione– ha spiegato poi assessore allo Sviluppo economico portuale e logistico Francesco Maresca – abbiamo deciso di dare un segnale di ripartenza. Sarà importante fare una buona sintesi. Alla fine del convegno infatti proporremo un Blue Book per trasformare in azioni concrete ciò che sarà discusso in queste giornate. Coinvolgeremo tutti gli stakeholder e sarà un’occasione per farci sentire anche a livello nazionale e aiutare la filiera marittima a fronteggiare la crisi causata dall’emergenza.”.

Dopo un accenno all’esperienza della pandemia e alle previsioni sul fronte Covid assieme a Matteo Bassetti, direttore della clinica di malattie infettive e tropicali dell’Ospedale San Martino, si è parlato delle ripercussioni sulla competitività portuale nel Mediterraneo.

In particolare Alessandro Panaro, capo servizio Maritime & Energy SRM, ha mostrato le perdite, anche a due cifre, dei principali porti del mondo a causa dell’epidemia. Ora stiamo assistendo a due fenomeni: quello delle rotte cancellate, che impatteranno per circa 4 milioni di teu e il fenomeno della circumnavigazione del Capo di Buona Speranza per risparmiare i costi del passaggio da Suez. Anche tutti i progetti della Belt & Road Initiative, la cosiddetta “via della seta”, hanno subito rallentamenti o blocchi».

Conclusi gli interventi in agenda, il programma della mattina è andato avanti con il talk show Come rilanciare cluster marittimo e logistico nazionale che ha visto coinvolti i principali attori della portualità. “I problemi che il covid ha esasperato esistevano anche prima – ha spiegato Augusto Cosulich, ad della Fratelli Cosulich – ovvero  le autostrade e i costi non competitivi  che non hanno nulla a che vedere con il Covid-19.  Bisogna essere ottimisti e agire adesso per poter costruire il futuro.” Opinione condivisa da Luca Becce, Presidente di Assoterminal, secondo il quale è giunto il momento di smettere di parlare: “Quando una cosa non funziona, bisogna semplicemente farla funzionare. Occorre superare una visione localistica nella gestione dei porti e semplificare il sistema”.

“Noi parliamo di ripartenza ma ci sono comparti che non si sono mai fermati – ha aggiunto Matteo Cattani, in rappresentanza di Assarmatori – Penso al settore dei traghetti ad esempio, che crea collegamenti portando ricchezza ai territori di riferimento e garantendo continuità territoriale. Noi riteniamo che il tpl e il trasporto combinato passeggeri-merci vadano sostenuti avendo registrato perdite dal 50% al 75%”.

“La nostra posizione – ha detto Mario Mattioli, presidente di Confitarma – è molto scettica su quanto fatto finora. Credo sia importante dire che non tutto è avvenuto a causa del covid perché abbiamo un paese che si muove fra mille difficoltà. Pre-covid avevamo il 46% delle aziende che avevano problematiche finanziarie con il sistema bancario e il decreto sulla liquidità di fatto non ha semplificato il ricorso a questi aiuti, dimostrando che siamo uno Stato con scarse risorse”.

Concorde con gli altri interventi Gian Enzo Duci, presidente di Federagenti  che ha sottolineato un dato interessante ovvero che in Italia negli ultimi 5 mesi siamo passati da 27 a 29 milioni di utilizzatori dell’e-commerce, modalità che necessita di una catena logistica diversa da quella del passato. Nel nostro paese manca una vera logistica dell’ultimo miglio che sarà compensata da chi saprà avere idee in tal senso.

“Bisogna salvaguardare la necessità della sicurezza della autostrade con la necessità di spostare le merci. Non si può bloccare una regione come la Liguria in un momento così importante. Si deve prendere una decisione sul tema delle concessioni e vanno individuati i responsabili dei danni che superano di molto i 10 milioni quantificati per il crollo del ponte Morandi. Mi aspetto che il governo faccia la sua parte e che anche le istituzioni locali si attivino” – ha concluso Alessandro Laghezza, presidente di Confetra Liguria.

Domani si parlerà di assicurazioni marittime e di yachting