• 19 Aprile 2024 12:08

Seareporter.it

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L’appello di Salvatore Lauro, armatore e imprenditore, già senatore della Repubblica, agli Stati Generali Mondo Lavoro del MARE.

«L’Italia è un Paese contadino, non marinaro, nonostante i nostri 8mila chilometri di coste».

E il PNRR lo rappresenta, parlando poco, troppo poco di mare. Solo 500 milioni su 200 miliardi sono la cifra destinata alla blue economy. L’indotto del mare sulla terra non è compreso dalla terra.

Genova, 27 maggio 2021 – Quinto appuntamento questa mattina degli Stati Generali Mondo Lavoro del MARE, la tre-giorni dedicata all’economia marittima, trasmessa da Genova e accessibile a tutti in diretta on line.

Tutti i relatori presenti – Alberto Cappato, direttore Innovazione Sviluppo e Sostenibilità Porto Antico di Genova, Luca Diliberto, Program Manager and Domain Expert at Genova the Grand Finale, Salvatore Lauro, armatore e imprenditore turistico presso il Gruppo Lauro Shipping, Lorenzo Pollicardo, Technical & Environmental Director at Superyacht Builders Association (SYBAss) – si sono detti d’accordo sulla mancanza di attenzione al mare e alla sua economia da parte delle istituzioni centrali, le quali sembrano non cogliere la ricaduta sulla costa e sull’entroterra del turismo marittimo.

«Ricordo quando ho provato a far passare una legge quadro sul turismo al Senato. Non è stato possibile e oggi ogni regione ha la propria.

Il disinteresse per il mare è imbarazzanteIl mare per gli italiani si ferma alla spiaggia». Ma, secondo Salvatore Lauro, un po’ di responsabilità ce l’hanno anche gli operatori che si fanno concorrenza invece di unire le forze e fare massa critica: Civitavecchia – Genova – Napoli – Venezia debbono unirsi attraverso la tecnologia.

«Costruire un’unica piattaforma digitale nella quale scambiarsi best practice e, attraverso la forza della massa critica, convincere la politica che il mare è una risorsa.

Perché la metropolitana di terra Napoli-Sorrento viene finanziata e la linea mare Napoli-Sorrento no? Facciamo la metropolitana del mare. Tra qualche anno anche l’handicap della velocità sarà risolto grazie ai nuovi mezzi che sfruttano l’effetto suolo.

Nel 2020 il fatturato degli armatori è sceso al 25% rispetto al 2019Non c’è stato un solo ristoro e il progetto di sgravio fiscale è ancora fermo in Europa perché rischia di essere considerato aiuto di Stato. Inoltre, in alcuni porti europei si stanno già comprando nuovi mezzi con i fondi del PNRR.

Qui non sappiamo nemmeno come e quando si potrà fare. E il Governatore della Campania che ha osato vaccinare le isole minori ha fatto gridare qualcuno allo scandalo, al privilegio.

Un’isola minore soffre di fragilità, non gode di privilegi. Ha fatto bene il Governatore a vaccinare tutti gli abitanti e a fare le isole Covid free».

Accompagnato dai cenni di assenso di tutti i presenti, Salvatore Lauro conclude: «Non arrivano finanziamenti, le condizioni di concorrenza tra terra e mare sulle stesse tratte non sono di parità.

La burocrazia ci strozza tanto che gli ufficiali inglesi ancora oggi sono preferiti ai nostri sulle barche da diporto perché le loro certificazioni sono rilasciante con procedure più facili e snelle.

Basterebbe un alleggerimento della burocrazia per cominciare a dare una mano al mare.

Noi operatori crediamo nel valore del mare e la mia opinione è che si debba portare a fattor comune questo convincimento e fare sistema, è l’unico modo. Genova è all’avanguardia. Venezia e Civitavecchia stanno lavorando bene. Napoli riveste un’importanza cruciale.

Per questo apriremo presto un living lab open innovation associando società europee.
Se uniamo le forze e le esperienze sopperiamo a quello che non ci viene riconosciuto dal Governo».