• 19 Aprile 2024 10:54

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Parte il tavolo tecnico per la costituzione dell’Accademia campana del mare

Corso post diploma per la formazione di ufficiali di bordo

Creare un centro di eccellenza per la formazione post – diploma di ufficiali di bordo. Torre del Greco ci riprova. E dopo il fallimento del corso promosso dall’Accademia di Genova negli ex molini meridionali Marzori si candida ad ospitare l’Accademia campana del mare. Il percorso è appena agli inizi ma in una regione dove si formano il 70% di marittimi italiani l’avvio di un tavolo tecnico con Regione, Comune, Confitarma, Capitaneria ed armatori è solo il primo passo verso il recupero del tempo perso fino ad ora. Obiettivo del primo confronto tra i soggetti che dovrebbero sostenere il progetto l’avvio di una adeguata programmazione per arrivare a coinvolgere tutti gli studenti degli istituti nautici regionali. “Nell’attuale mercato del lavoro, senza un’adeguata formazione non è facile trovare sbocchi occupazionali. Le istituzioni devono puntare a colmare quelle carenze che gli alunni si portano dietro a causa dell’istruzione impartita dagli istituti di provenienza, spesso per colpe non loro,” ha sottolineato Severino Nappi, assessore regionale al Lavoro. Pesano sull’operazione le riserve sulla non riuscita di iniziative analoghe ma “bisogna pensare ad altro – ha affermato Mario Mattioli in rappresentanza della Confitarma – con una realtà che sia esclusivamente regionale e che quindi valorizzi le eccellenze della nostra regione”. “Importante è il ruolo di Torre del Greco – ha ricordato il comandante della Capitaneria di Porto, Rosario Meo – in quanto il comparto marittimo di questa città vanta quasi centomila iscritti, risultando così il secondo in assoluto in tutta Italia”. Imbarcare ufficiali italiani, d’altronde, è l’obiettivo anche degli armatori, come ha evidenziato il decano campano, Giuseppe D’Amato: “Una volta – ha detto – si poteva pensare che fare lavorare ufficiali stranieri era vantaggioso dal punto di vista economico. Oggi invece i costi sono diventati uguali, se non addirittura maggiori”.