• 18 Aprile 2024 23:28

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Nord Adriatico, un modello per la portualità italiana

Il Napa propone la sua ricetta alla presentazione del libro di Costa e Maresca

Riordinare gli scali della penisola in pochi sistemi multi portuali sfruttando l’occasione fornita dalla nuova strategia di costruzione della rete trans europea dei trasporti. Il Napa, l’associazione dei porti del Nord Adriatico, si propone come modello da seguire per arginare lo strapotere del “northern rage”. Attraverso una strategia di coopetition (cooperazione e competizione) in grado di coinvolgere non solo le attività portuali ma anche tra tutte le associazioni imprenditoriali di categoria e tra i singoli operatori del trasporto. È uno degli spunti emersi dal meeting organizzato dall’International Propeller Club di Monfalcone con la partecipazione dei club di Trieste e Venezia nel quale è stato presentato il volume “Il futuro europeo della portualità italiana” di Paolo Costa, presidente dell’Ap di Venezia, e Maurizio Maresca, ordinario di Diritto Internazionale e comunitario  all’Università degli Studi di Udine, con la prefazione di Romano Prodi e Luciano Violante. Un appuntamento, che ha decretato anche l’adesione del porto di Monfalcone all’associazione che riunisce già Trieste, Venezia, Capodistria e Fiume, nel corso del quale il presidente dell’International Propeller Club di Venezia, Massimo Bernardo, ha lanciato un appello “a far squadra per costruire una struttura imprenditoriale di livello europeo superando quell’anacronistica polverizzazione di aziende, spesso microaziende, oggi presente nel territorio”. Richiamando sia le difficoltà a integrare realtà portuali in concorrenza sia le “ben consolidate lobbies con fortissimi  e ben radicati interessi nei porti tirrenici”, Bernardo ha ricordato che la dimensione ridotta delle aziende “appare oggi impraticabile a fronte dei grandi progetti dettati dalla Ue e che si realizzeranno  con le reti TEN”. “Se veramente il postulato di questo affascinante teorema si chiama “Coopetition” allora i primi a doverla praticare , a mio avviso,  dovrebbero essere  proprio gli imprenditori del trasporto, parecchi dei quali nostri associati nei vari Propeller , per i quali auspico un dialogo sempre più stretto  e, tra loro,  una sempre più trasparente collaborazione nella quale la vera competizione dev’essere cristallina ed  evidente nella qualità dei servizi resi alla merce e all’armatore”.