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Nautica, nel 2013 meno unità e posti barca

DiGiovanni Grande

Set 30, 2014

Campania -18,6% ma l’indice di affollamento più alto nel Mezzogiorno.  

In occasione del 54° Salone Nautico Internazionale di Genova è stato pubblicato il volume “Diporto Nautico in Italia – Anno 2013”, prodotto dall’Ufficio di Statistica del Ministero delle Infrastrutture con il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, gli Uffici Periferici – Marittimi e della Motorizzazione Civile – e le Autorità Portuali. Inserito nel Programma Statistico Nazionale l’opera si articola in cinque capitoli che evidenziano, con l’ausilio di tabelle e di grafici, i principali risultati di rilevazioni statistiche su infrastrutture e consistenza del naviglio da diporto, patenti nautiche, sinistri ed attività svolta dalle Capitanerie di Porto. “Le informazioni, le serie di dati e gli indicatori contenuti nel Diporto Nautico in Italia – sottolinea nella prefazione il ministro Lupi – mettono in particolare rilievo le carenze infrastrutturali ancora esistenti nel  Mezzogiorno d’Italia soprattutto per quanto riguarda la dotazione di servizi e di posti barca  da destinare alle unità da diporto di piccola e media dimensione che risultano quelli  maggiormente necessari a far fronte alla richiesta di un numero non determinabile di  imbarcazioni che non sono soggette all’obbligo di immatricolazione e anche  a quella proveniente dall’estero, soprattutto nel periodo estivo”. Tra i dati più significativi, la flessione della consistenza del naviglio che nel 2013 risulta pari a 103.493 unità a fronte delle 104.738 dell’anno precedente e il numero di posti barca (147.804). “Nella serie storica – spiega Renato Poletti, Direttore generale per i Sistemi informativi e Statistici – si nota un aumento graduale e costante nel periodo tra il 2008 e il 2011, sia delle unità da diporto iscritte che dei posti barca a disposizione, mentre nel 2012 si era già rilevata  una diminuzione di entrambi i  dati che viene confermata dalla presente indagine relativa all’anno 2013”. In particolare, i decrementi più consistenti sono stati registrati, tra il 2012 ed il 2013 per le unità da diporto iscritte in Molise (-6,6%), Toscana (-2,7%), Friuli Venezia Giulia (-2,1%) e Marche (-2,0%); per i posti barca, nei porti della Campania (-18,6%), Emilia Romagna (-15,4%), Sardegna (-13,3%) e Abruzzo (-10,5%). In merito agli squilibri tra aree geografiche emerge che il rapporto tra il numero di posti barca ed i chilometri di costa registra il suo valore minimo (11,1) nell’Italia Meridionale ed Insulare, con livelli nettamente superiori al Centro (29,0) e nel Nord della Penisola (68,1), a fronte di una media nazionale pari a 19,2. Stesso discorso per l’indice di affollamento (dato dal rapporto percentuale tra le unità da diporto iscritte ed i posti barca censiti) con livelli nettamente inferiori alla media nazionale (pari a 70,0) nelle Regioni dell’Italia Meridionale ed Insulare, dove tale indicatore fornisce un valore pari a 47,1. In questo caso particolare la Campania è in controtendenza rispetto al resto del Meridione, in quanto presenta un indice di affollamento di 128,0. Il medesimo indice, al livello nazionale, registra un leggero calo rispetto all’anno precedente, quando era pari a 70,4. Come nel 2012, le Regioni in cui esso assume valori più elevati sono Lazio, Emilia Romagna, Veneto e Campania.  Molto positiva, per quanto riguarda gli incidenti occorsi ai diportisti, la forte diminuzione (34,8%) del numero di persone complessivamente coinvolte in tali sinistri, nonostante questi ultimi, che tra il 2011 ed il 2012 avevano subito un significativo calo (quasi il 30%), tornino ad aumentare del 22,8%.