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Il presidente UFI Marcello Condemi al Leadership Forum Summer: “Necessario modificare e aggiornare il D.Lgs. n°14 del 2019

Serve anche un questionario informativo per individuare lo stato patrimoniale dei richiedenti”.
Nel 2019 previsto un aumento del 15% delle richieste della cessione del quinto dello stipendio e/o della pensione.

Appello alle forze politiche: “Sul sovraindebitamento chiediamo regole stringenti sia per il debitore che per il finanziatore”

Roma, 6 giugno 2019 – Denuncia della disparità di trattamento tra i crediti ordinari e la cessione del quinto dello stipendio (CQS), ruolo marginale del finanziatore nel processo e nelle procedure seguite dagli Organismi di Composizione della Crisi (OCC), necessità di intervenire con modifiche e aggiornamenti sull’impianto normativo del D. Lgs. n° 14 del 12/01/19 in materia di sovraindebitamento. Sono questi i temi al centro della tavola rotonda dal titolo “Il Sovraindebitamento: la “Nuova Preoccupazione” per il mercato” del LEADERSHIP FORUM Summer tenutosi a Roma lo scorso 28 maggio a cui ha preso parte l’UFI, Unione Finanziarie Italiane, che attraverso le parole del suo presidente Marcello Condemi ha lanciato un appello alle forze politiche: “Sulla base del D. Lgs. n° 14 del 12/01/19 il debitore è sempre vittima della preminenza economica dell’intermediario finanziario – spiega Condemi, presidente UFI (Unione Finanziarie Italiane). Chiediamo che vengano scritte delle regole stringenti per entrambe le parti, in modo da evitare possibili fenomeni di abuso. Il finanziatore, con l’attuale impianto normativo, potrebbe essere esposto, nel breve termine, a seri rischi legali e reputazionali”. Alcuni dati statistici diffusi da AdnKronos dimostrano un costante aumento delle richieste della cessione del quinto: tra il 2017 e il 2018 le richieste sono aumentate di oltre il 10 per cento e già nei primi mesi del 2019 si è registrato un ulteriore aumento che, su base annua, farà registrare un +15 per cento. Numeri che sembrano confermare una preferenza da parte dell’utenza di ricorrere allo strumento della cessione del quinto rispetto ad altre forme di prestito. Le difficoltà economiche e sociali esistenti, le agevolazioni legate a questo tipo di finanziamento unitamente alla celerità dell’erogazione e tra queste persino la possibilità di chiederne il rinnovo, affiancando una seconda istanza a quella già in corso – purché il richiedente abbia già estinto i due quinti del debito inizialmente contratto – fanno di questo sistema di accesso al credito uno tra i preferiti dell’utenza. L’UFI, spinta anche dai suoi associati, punta a modificare l’attuale impianto normativo vigente in materia di sovraindebitamento con proposte molto chiare. “Innanzitutto – chiarisce Condemi – serve che le forze politiche riconoscano la rilevanza sistemica della cessione del quinto dello stipendio e/o della pensione e i rilevanti impatti economico-patrimoniali sui soggetti eroganti. Non chiediamo posizioni di favore per i finanziatori ma nemmeno di sfavore così com’è ora. È inoltre necessario intervenire sulla verifica del merito creditizio, attraverso la formalizzazione di un questionario informativo che consenta di individuare al meglio lo stato patrimoniale dei richiedenti”. Il Segretario Generale dell’UFI Marchesi precisa che quanto prima il gruppo di lavoro costituto in Associazione provvederà a definire le concrete proposte di modifica e aggiornamento del D.lgs. 14/2019.