• 20 Aprile 2024 01:20

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Gli indicatori marittimi premiano il Mezzogiorno

I dati della newsletter semestrale di Assoporti – SRM

 

Quote di mercato, Commercio internazionale, Interscambio con l’area Med. Sono le tre tipologie che raggruppano i 15 “indicatori marittimi” contenuti nell’ultimo numero di “Porti e Mediterraneo”, newsletter semestrale nata dalla collaborazione tra SRM – Studi e Ricerche per il Mezzogiorno – e Assoporti. Un tentativo, spiega la pubblicazione, di definire un vero e proprio “Sea Economy Outlook” che “riesca a dare l’immagine delle leve che movimentano e che quindi influiscono sugli andamento del nostro trasporto via mare”.

Dall’evoluzione dei porti hub nel Mediterraneo, con l’incremento (anni 2005-2011) dal 18% al 30% dei traffici per gli scali della sponda Sud a discapito di quelli italiani (dal 28% al 16%), al primato italiano nella Short Sea Shipping, 39,2% delle merci trasportate nel bacino (223,2 milioni di tonnellate); dall’andamento del commercio internazionale, +7,1% di merci transitate attraverso il Canale di Suez, alla centralità italiana nell’interscambio con l’Area Med (57,7 miliardi di euro, oltre il 70% ascrivibile al trasporto marittimo). Una serie di cifre e di andamenti che sono stati organizzati graficamente in tre “cruscotti” in grado di dare intuitivamente la misura dei punti di forza e di debolezza dei vari comparti.

Analizzati anche i traffici marittimi relativi al primo semestre 2012 con un moderato calo (-3,4%) rispetto all’anno scorso nel traffico merci e in quello container (-2,7%, 4,7 milioni di teu). Il Mezzogiorno, in particolare, è l’area che movimenta la maggiore quantità di merci, circa 75 milioni di tonnellate, mantenendo sostanzialmente l’andamento del 2011. “Si evidenzia – spiega il rapporto – la buona performance del porto di Napoli che con 8,8 milioni di tonnellate ha guadagnato il 24,4%; hanno visto incrementare i propri traffici anche Brindisi (5 milioni di tonnellate, +10%), Cagliari (4,7 milioni, +9,45) e Palermo (3 milioni, +2,3%)”.

A distanza il Nord Est (47,4 milioni di tonnellate, -5,2%), il Nord Ovest (circa 40 milioni di tonnellate, -4%) e il Centro (31,7 milioni di tonnellate, – 5,4%).

Anche nel settore container il Mezzogiorno, con 2,1 milioni di teu, si conferma la macroarea a maggior traffico, nonostante il -6,3% di Gioia Tauro (Nord Ovest, +2,3%,1 milione e 616 mila teu; Nord Est, +2,8%, oltre 500 mila teu; Centro, -10%, 374 mila teu). Spicca, anche in questo campo, la buona tenuta di Napoli con una movimentazione di circa 274 mila teu (+12%).

“L’analisi al primo semestre 2012 dei dati sul traffico dei teu – sottolinea la pubblicazione – mostra un mutamento della geografia nazionale dei porti che realizzano la movimentazione, che salvo Gioia Tauro, si sta spostando lungo l’arco tirrenico con un’interessante performance anche del versante adriatico per effetto dell’intensificarsi dei traffici con l’Europa dell’Est”.