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Convegno “Diritto sul lavoro e salute dei militari”. dedicato alla memoria di Sissy, agente della Polizia penitenziaria

Diredazione City

Gen 17, 2019

È stato dedicato alla memoria di Sissy Trovato il convegno dell’Accademia italiana delle scienze di polizia investigativa e scientifica, Aispis, dal titolo “Diritto sul lavoro e salute dei militari. Suicidi e stress da lavoro correlato. Misure di prevenzione verso un supporto psicologico obbligatorio”. Sissy Trovato Mazza, giovane agente della Polizia penitenziaria, è morta pochi giorni fa dopo due anni di agonia, ferita da un colpo di pistola alla testa nell’ascensore del reparto di pediatria dell’Ospedale civile di Venezia. E a tutt’oggi le indagini, partite da un’ipotesi di suicidio, non sono riuscite a chiarire chi le abbia sparato e perché. Sul quotidiano online spraynews.it è pubblicata una intervista alla criminologa Antonella Cortese vicepresidente dell’Aispis:

https://www.spraynews.it/blog-1/aispis-cortese-formazione-anche-ai-militari-per-combattere-lo-stress-da-lavoro

Ho conosciuto Sissy Trovato anni addietro, quando era militare nell’esercito e faceva servizio alla Cecchignola. Era una ragazza allegra, brillante, cui piaceva scherzare, molto solare e aperta. All’inizio si è sospettato di un suicidio, ora di omicidio. Il mio parere personale, leggendo sui social quello che è successo: penso più a un omicidio. Sissy Trovato è stato solo l’inizio del convegno, che ha riguardato appunto i suicidi, anche se nel caso della Trovato ripetiamo che non sembra essere stato questo la causa della morte, e lo stress da lavoro. Dopo le forze di Polizia adesso stiamo affrontando le stesse tematiche nelle Forze Armate: Esercito, Marina, Aeronautica; sempre in accordo con le direzioni sanitarie militari, anche se loro hanno psicologi, ma sono pochi. Penso che tra il militare e l’ufficiale ci sia sempre stata una differenza di ruoli e anche un modo di affrontare la tematica e la problematica; ci sono militari che hanno paura di parlare con lo psicologo, perché può riportare la problematica al superiore e far perdere il posto di lavoro, e questo nonostante il segreto professionale. Chi va dallo psicologo spesso lo fa per chiedere il ricongiungimento familiare, a una madre ad esempio, magari vedova e malata nel Sud. E i ricongiungimenti sono difficili da ottenere. Ci siamo rapportati coi direttori sanitari delle forze armate, ma per loro problemi non ce ne sono. Questo è un anno denso, di grande progettualità e impegni per l’Aispis: affrontiamo uno tra i più delicati e spinosi temi di attualità, il diritto del lavoro nel mondo militare. Il titolo dell’evento non lascia spazio a equivoci, abbiamo inteso orientare l’attenzione su un tema difficile e poco trattato, anche se mesi fa il ministro Trenta l’ha già affrontato. Così la criminologa Antonella Cortese (vicepresidente dell’Accademia italiana delle scienze di polizia investigativa e scientifica) a Spraynews.it